Com'è nata la riga di comando
I primissimi computer erano essenzialmente delle macchine per il calcolo automatico e non avevano bisogno di un'interfaccia utente molto evoluta: un pannello di interruttori permetteva di inserire l'input e di avviare l'elaborazione, mentre una serie di luci segnalava l'output all'operatore.
Con l'evoluzione della tecnologia e l'aumento della potenza di calcolo disponibile, alla fine degli anni '50, furono introdotti i terminali elettromeccanici, solitamente composti da una tastiera con stampante integrata. Erano dispositivi originariamente utilizzati per le stazioni telegrafiche e trovarono un nuovo e più interessante impiego come tramite tra operatore e calcolatore. Tra questi uno dei più comuni era il Teletype Model 33 ASR.
Questi terminali influenzarono tantissimo il modo di pensare l'interazione con le macchine da calcolo e più tardi, nei primi anni '70, quando apparirono i primi "glass terminal", cioè dei terminali in cui la stampante integrata venne sostituita con uno schermo, la modalità di interazione tra operatore e software attraverso la parola scritta era oramai consolidata.
Proprio in quegli anni ai BELL Labs, Ken Thompson iniziò a sviluppare, per l'allora nascente sistema operativo UNIX, un programma che facilitasse l'interazione con il sistema, per poter lanciare in modo semplice programmi e utilities. Per realizzare questo programma si ispirò ad un precedente lavoro di Glenda Schroeder e Louis Pouzin per il sistema operativo MULTICS. Ken Thompson creò il programma "Thompson Shell", la prima vera command line per il sistema operativo Unix.